Mendicanti e superuomini - Страница 9

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La parola era "reversione".

Ho guardato Lizzie guardare sua madre che appoggiava il piatto delle mele sul nastro trasportatore del cibo, quello è passato sotto il raggio riscaldatore poi attraverso la parete che dava sul caffè. Qualcuno lo avrebbe scelto, utilizzando il gettone-pasto del Senatore Mark Todd Ingalls. Annie si è messa a cucinare qualcosa d’altro. Lizzie stava seduta sul pavimento, con i pezzi del robot che pela le mele, rotto. Mentre la madre non la guardava lei esaminava ogni pezzo, studiando come potevano andare insieme e quando mi ha sorriso, i suoi occhi neri scintillavano e dardeggiavano, brillanti come stelle.

Quella sera ci siamo riuniti al caffè per parlare dei procioni con la rabbia. Quaranta persone, per non contare i ragazzini. Paulie Cenverno aveva realmente visto uno dei procioni malati, con le zampe posteriori che tremavano come se erano spezzate, la bocca schiumante, giù vicino alla Pista degli Scooter Senatore James Richard Langton dall’altra parte del paese, al fiume. Qualcuno ha detto che dovevamo mettere le sedie in circolo per fare una vera riunione, ma nessuno lo ha fatto. All’altra estremità del caffè l’olo-terminale era acceso e la musica da ballo andava a tutta birra. Nessuno ballava a parte quelli nell’ologramma, manichini sorridenti a dimensione reale fatti di luce, belli abbastanza da essere Muli. A me non piacciono. Non mi sono mai piaciuti. Puoi vederci attraverso i profili.

— Abbassate quella musica così che possiamo sentirci mentre parliamo! — ha latrato Paulie. La gente china sui tavolini presso il nastro trasportatore del cibo non ha nemmeno alzato lo sguardo. Probabilmente erano tutti fatti. Paulie si è avvicinato e ha abbassato il rumore.

— Be’ — ha detto Jack Sawicki — che cosa facciamo per quei procioni con la rabbia?

Solo poche persone hanno fatto risolini, ed erano le più stupide. Come dice sempre Annie: qualcuno deve tenere le riunioni, anche se farlo è un lavoro da Muli. Jack è il sindaco, lui. Non può farci niente. East Oleanta non è grossa abbastanza da avere un regolare sindaco Mulo: nessun Mulo vive qui e noi non ne vogliamo attorno. Così abbiamo eletto Jack e lui fa quello che deve fare.

Qualcuno disse: — Chiama il Legislatore della Contea Drinkwater sul terminale ufficiale.

— Già, chiamiamo il Piscione!

— Il Supervisore Distrettuale Samuelson ha la concessionaria dei robot da guardia.

— Allora chiama Samuelson!

— Sì, e già che ci sei fai un’altra protesta cittadina perché quel maledetto deposito non distribuisce più se non una sola volta alla settimana! — Questa era Celie Kane. Non l’ho mai vista non arrabbiata.

— Già. A Rutger’s Corners hanno ancora le distribuzioni due volte alla settimana.

— Io ho dovuto mettermi questa tuta per due giorni di fila!

— Io sono stato malato, ho perso una distribuzione e adesso sono a corto di carta igienica.

Alla prossima elezione il Supervisore Distrettuale Aaron Simon Samuelson era un ragno spiaccicato. Jack Sawicki però, lui sapeva come tenere una riunione.

— D’accordo, gente. Adesso tutti zitti. Stiamo parlando dei procioni con la rabbia, non delle distribuzioni del deposito. Adesso chiamerò semplicemente i nostri Muli.

Ha sbloccato il terminale ufficiale. Si trova in un angolino del caffè. Jack ci ha tirato la sedia proprio vicino, così che aveva quasi la pancia che gli appoggiava sulle ginocchia. Qualche delinquentello della banda dei vicoli è entrato con spavalderia nel caffè, portandosi le mazze di legno. Si sono diretti verso la catena del cibo ridendo e schiaffeggiandosi a vicenda, bevuti o fatti. Nessuno gli ha detto di chiudere il becco. Nessuno osava farlo.

— Attivare il terminale — ha detto Jack. Non gli importava di parlare da Mulo davanti a noi. Niente di tutte quelle stronzate tipo "io non eseguo ordini io li do, sono un Vivo gallo, io". Jack era un buon sindaco.

Ma io me ne sto bene attento a non dirglielo.

— Terminale attivato — ha detto il terminale. Per la prima volta mi sono chiesto che cosa avremmo fatto se quell’affare si rompeva come il robot che pelava le mele di Annie.

Jack ha detto: — Messaggio per il Supervisore Distrettuale Aaron Simon Samuelson, copia al Legislatore della Contea Thomas Scott Drinkwater, copia al Senatore James Richard Langton, copia alla Rappresentante di Stato Claire Amelia Forrester, copia alla Congressista Janet Carol Land. — Jack si è leccato le labbra. — Priorità Due.

— Uno! — ha gridato Celie Kane. — Fai una Priorità Uno, bastardo!

— Non posso, Celie — ha detto Jack. Era un uomo paziente. — La Uno è per i disastri come un attacco, un incendio o un’inondazione all’impianto di energia-Y. — Questo avrebbe dovuto farci sorridere. Un impianto a energia-Y non può prendere fuoco, non si può rompere in nessun modo con i suoi scudi da Mulo. Niente ci può entrare dentro e solo l’energia può uscire fuori. Ma Celie non sa come si fa a sorridere, lei. Il suo papà, il vecchio Doug Kane, è il mio migliore amico, ma anche lui non ci può fare niente con lei. Non ci è mai riuscito, nemmeno quando lei era piccola.

— Questo è un disastro, testa di merda! Uno di quei procioni uccide il mio bambino e ti faccio a pezzi con le mie mani, Jack Sawicki!

— Ehi, calmati, Celie — ha detto Paulie Cenverno. Qualcuno ha mormorato "strega". La porta si è aperta ed è entrata Annie, tenendo Lizzie per la mano. I delinquentelli alla catena del cibo stavano ancora gridando e spintonandosi.

Il terminale ha detto: — Restate in attesa, prego. Collegamento in atto con l’unità mobile del Supervisore Distrettuale Samuelson. — Un minuto dopo è apparso l’ologramma, non a dimensione reale come quello dell’OLO-TV, ma un piccolo Samuelson di venti centimetri seduto alla sua scrivania e vestito con un’uniforme azzurra. Pareva avere quarant’anni, lui, ma ovviamente con le modificazioni genetiche non si può mai dire. Aveva folti capelli grigi, spalle larghe e occhi azzurri scintillanti… bello come tutti loro. Qualche persona strascicò i piedi per terra. Se i votanti non guardano i canali dei Muli, le uniche persone che vedono che non sono vestite con le tute sono i tecnici di Samuelson alla distribuzione al deposito due volte alla settimana. Adesso una volta alla settimana.

All’improvviso mi sono chiesto se quello era proprio Samuelson. Forse era solo una registrazione.

— Sì, Sindaco Sawicki? — ha detto Samuelson. — In che cosa posso esserle utile, signore?

— Ci sono almeno quattro procioni con la rabbia a East Oleanta, Supervisore. Forse di più. Il monitor di zona li ha individuati prima di rompersi. Abbiamo visto i procioni, proprio in paese. Sono pericolosi. Le avevo già detto, io, due settimane fa che il robot guardiacaccia si era rotto.

Samuelson ha risposto: — I compiti di guardiacaccia sono stati presi in concessione dalle Imprese Sellica. Ho notificato loro la cosa, signore, non appena lei l’ha notificata a me.

Ma Jack non aveva intenzione di bersi quelle stronzate. Come ho detto, era un buon sindaco. — Non ce ne frega niente di chi è tenuto a fare quel lavoro! È sua responsabilità che venga fatto, Supervisore. Ecco perché l’abbiamo eletta.

Samuelson non ha cambiato espressione. È stato in quel momento che ho stabilito che era una registrazione. — Mi dispiace, sindaco, lei ha ragione. È mia responsabilità. Me ne occuperò immediatamente, signore.

— È quello che mi ha già detto due settimane fa. Quando il robot di guardia si è rotto.

— Sì, signore. I fondi sono stati… sì, lei ha ragione, signore. Mi dispiace. La cosa non verrà trascurata nuovamente, signore.

Dietro di me, Paulie Cenverno ha bofonchiato: — Dobbiamo essere duri con i Muli. Ricordargli chi dà i voti.

Jack ha detto: — Grazie, Supervisore. E un’altra cosa…

— Ehi! — ha gridato uno dei delinquentelli all’altra estremità del caffè: — La catena del cibo si è fermata!

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