Mendicanti e superuomini - Страница 79
Continuavo a non capire. Vicki mi ha guardato e mi ha appoggiato una mano su un braccio.
— Billy, qualcuno sta armando i Vivi con armi governative segrete. Qualcuno sta organizzando una guerra civile. Pensi davvero che tutta questa violenza non sia stata istigata deliberatamente? Sono probabilmente gli stessi bastardi che hanno messo in giro il disgregatore di duragem inizialmente, che sono ancora fuori e cercano di far spazzare via tutti i Muli. E forse tutti gli Insonni che non sono rintanati nel Rifugio. Qualcuno vuole che questo paese continui a disgregarsi e ha abbastanza supporto governativo nascosto per poterlo fare. Guerra civile, Billy.
— Ma, Vicki…
— Oh, ma perché parlo con te? Tu non capisci nemmeno le basi di quello che sto dicendo!
Si è alzata e se n’è andata.
Aveva parzialmente ragione. Io non capivo tutto, ma qualcosa sì. Ho pensato ad Annie che non voleva lasciare East Oleanta, lei, nemmeno per liberare Miranda Sharifi.
Vicki è ritornata. — Mi dispiace, Billy. Non avrei dovuto prendermela con te. È solo che…
— Cosa? — le ho chiesto nel modo più gentile possibile.
— È solo che ho paura. Per Lizzie. Per tutti noi.
— Lo so. — Io lo sapevo davvero, io. Quello lo sapevo.
— Ti ricordi che cosa hai detto, Billy, il giorno in cui Miranda ci ha iniettato quel farmaco e lei e Drew Arlen si sono messi a litigare su chi dovesse controllare la tecnologia?
Io quel giorno non me lo ricordo molto chiaramente. È stato il giorno più importante di tutta la mia vita, il giorno che mi ha restituito Annie, Lizzie e il mio corpo, ma non lo ricordo molto chiaramente. Mi faceva male il petto, Lizzie era malata e stavano succedendo troppe cose. Ma io mi ricordo la faccia dura di Drew Arlen, che possa marcire nell’inferno di Annie. Ha testimoniato contro di lei in processo, ha mandato in galera la sua stessa donna. E ricordo le lacrime negli occhi di Miranda. "Chi dovrebbe controllare la tecnologia."
— Hai detto che era solo questione di "chi poteva" farlo. La voce dell’innocenza, Billy. E sai una cosa? Noi non possiamo. Non i Vivi siringati, o i Muli siringati nelle loro enclavi protette. E senza una qualche tecnologia ben sofisticata e nostra, qualsiasi attacco tecnologico realmente determinato da parte del governo o da parte di questi dementi puristi clandestini ci può spazzare via. E lo farà.
Io non sapevo che cosa dire. Una parte di me si voleva rintanare con Annie e Lizzie, e anche Vicki, per sempre a East Oleanta. Ma non potevo. Dovevamo liberare Miranda Sharifi, noi. Non sapevo come ma dovevamo farlo. Lei ci aveva "liberati".
— Forse — ho detto molto lentamente — non c’è nessuna lotta clandestina in atto. Forse c’è solo un periodo per acclimatarsi, e dopo un po’ i Vivi e i Muli torneranno ad aiutarsi a vicenda, a vivere.
Vicki si è messa a ridere, lei. Era un suono tremendo. — Dio benedica gli animali e i bambini — ha detto, il che non aveva per niente senso. Non eravamo nessuna delle due cose.
— Oh, sì che lo siamo — ha detto Vicki. — Entrambe.
La settimana dopo, noi, siamo partiti a piedi verso la Prigione Federale di Massima Sicurezza di Oak Mountain nel West Virginia.
Non eravamo gli unici. Non era stata un’idea originale del Consiglio di East Oleanta. L’avevano presa da un uomo che viaggiava verso sud in una delle lente e costanti file di gente che si muoveva lungo il vecchio tracciato della ferrovia a gravità. Si nutrivano, di pomeriggio, nei pascoli e nei campi. Lasciavano l’erba strappata per stendersi nel dolce fango estivo. Decidevano insieme dove dovevano essere le latrine. Facevano catene di margherite da portare attorno al collo finché le margherite non venivano lentamente mangiate e scomparivano, esattamente come i vestiti prodotti dal robot tessitore. Vicki dice che alla fine andremo semplicemente in giro nudi tutto il tempo. Io dico che non succederà finché Annie Francy avrà vita nel suo magnifico corpo.
Durante il secondo giorno di strada ho parlato con un altro vecchio che camminava lungo il percorso provenendo da un qualche posto vicino al Canada. C’erano con lui i suoi nipoti che avevano terminali portatili proprio come adesso fanno tutti i giovani, loro. Si stavano spostando verso sud prima che il tempo si faceva di nuovo freddo. Il vecchio si chiamava Dean. Mi ha detto che Prima aveva le ossa fragili e marce e la cosa era così grave che non poteva nemmeno sedersi su una seggiola senza quasi mettersi a piangere. Le siringhe erano arrivate nel suo paese da un carico lanciato dal cielo, di notte, proprio come era successo in tanti altri paesi. Ha detto che non hanno mai nemmeno sentito l’aereo. Io non gli ho chiesto come faceva a sapere che si trattava di un aereo.
Gli ho chiesto invece se sapeva che cosa stavano facendo i Muli al governo riguardo a tutti i Vivi che marciavano diretti verso Oak Mountain.
Dean ha sputato. — Chi se ne frega? Io non ho visto Muli, io, ed è molto meglio se non ne vedo. Sono un abominio.
— Cosa sono?
— Un abominio. Innaturali. Io ho parlato con qualche Vivo di New York City. Mi hanno chiarito le cose, loro. I Muli non fanno parte degli Stati Uniti. Io l’ho fissato.
— È vero. Gli Stati Uniti sono per i "Vivi". Ecco che cosa volevano il presidente Washington, il presidente Lincoln e tutti quegli altri eroi. Un governo "per" la gente, "della gente". E la gente vera, la gente naturale, siamo noi.
— Ma i Muli…
— Non sono naturali. Non sono persone.
— Non puoi…
— Abbiamo la Volontà e l’Ideale. Possiamo ripulire il paese. Liberarlo dagli abomini.
Io ho detto: — Miranda Sharifi non è una Viva.
— Vuoi dire che tu credi che le siringhe vengono da Huevos Verdes? Per quella bugiarda trasmissione? Quelle siringhe vengono da Dio!
L’ho guardato.
— Che c’è, sei un amico dell’abominio, tu? Aiuti uno di quei Muli?
Ho sollevato la testa, molto lentamente.
— Grazie per l’informazione — ho detto.
Per tutto il tratto di ritorno verso Vicki mi sono accorto di respirare in modo strano. Mi sembrava quasi di sentire il petto battere quasi come faceva Prima. Vicki, però, stava bene. Era seduta su una sedia mezza rotta vicino alla ferrovia a gravità, all’ombra di un qualche vecchio edificio, rimuginando. La gente di East Oleanta le stava attorno facendo quello che faceva sempre, ignorandola. Era abituata a lei.
— Vicki — le ho detto — devi stare attenta, tu. Non allontanarti mai dalla gente di East Oleanta. Tieni sempre addosso il cappello da sole. Un grosso cappello da sole. C’è della gente diretta a sud che vuole uccidere i Muli!
Ha sollevato lo sguardo, lei, incrociando il mio. — È ovvio. Che cosa pensavi che ti stessi dicendo da giorni e giorni?
— Ma questo non è una grossa discussione piena di parolone sul governo, qui si tratta di "te".
— Oh.Billy.
— Oh, Billy, cosa? Hai sentito quello che ti ho detto?
— Ti ho sentito. Starò attenta. — È sembrata sul punto di mettersi a piangere, lei. O di gridare.
— Bene. A noi importa di quello che ti succede.
— Al governo invece no — ha detto lei ed è tornata a fissare il vuoto.
Abbiamo camminato lungo il binario per giorni. In determinati punti era abbastanza stretto ma nessuno di noi aveva una fretta particolare. Sempre più Vivi si univano a noi. Di notte la gente stava seduta attorno a coni a energia-Y oppure falò da campo, parlando o lavorando a maglia. Ad Annie piaceva insegnare ad altri a lavorare a maglia. Lo faceva tantissimo. Le persone si inoltravano nel bosco per nutrirsi o per usare le latrine che scavavamo ogni sera. C’erano pozze e ruscelli per l’acqua. Non importava se l’acqua non era particolarmente pulita e nemmeno se era vicina alle latrine. Il Depuratore Cellulare si prendeva cura di qualunque germe potevamo prenderci. Non avremmo mai più avuto bisogno dell’unità medica, noi.