Mendicanti di Spagna - Страница 99
Soltanto Ricky stava in piedi sostenendosi alla parete opposta della cupola del Consiglio, lo sguardo fisso a terra, le braccia incrociate sul petto. Hermione, notò Jennifer, non guardava il marito. Dovevano avere discusso su quel fatto ed era Hermione, soltanto la nuora di Jennifer, non il figlio genetico, che sosteneva la parte della giustizia. Una complessa emozione si accese in Jennifer, rabbia, dolore e angosciante senso di colpa materno, ma la allontanò. Non c’era più tempo per i fallimenti di Ricky. Era arrivato il momento del Rifugio.
— Ora — disse Will — fuoco. — E attivò le reti di comunicazione di tutto il Rifugio, videotelefoni e olopalchi interni, altoparlanti esterni. Jennifer lisciò le pieghe della sua abbaya bianca e avanzò di un passo.
— Cittadini del Rifugio. Qui è Jennifer Sharifi che vi parla dalla cupola del Consiglio, dove il Consiglio del Rifugio è riunito in seduta di emergenza assoluta. Gli Stati Uniti hanno risposto alla nostra Dichiarazione di Indipendenza come ci aspettavamo, con l’annuncio di un’invasione da parte di Dormienti domani mattina. Non bisogna permettere che ciò accada. Concedere alla delegazione di attraccare al Rifugio significherebbe permettere un negoziato quando non esiste spazio per un negoziato, segnalerebbe una scarsa risoluzione quando noi siamo risoluti, consentirebbe la possibilità di una punizione economica e giuridica quando noi siamo nel giusto a livello morale ed evolutivo. La delegazione non deve attraccare al Rifugio.
"Ma cercare di fermare i mendicanti con la forza potrebbe metterli in pericolo e danneggiarli. Questo invierebbe agli Stati Uniti un’indicazione fallace. Gli Insonni non attaccano se non c’è stato prima un attacco. Comprendiamo l’autodifesa e ne accettiamo la necessità, ma non vogliamo la guerra. Vogliamo essere lasciati in pace, essere messi in condizione di realizzare, a nostro modo, le vite, la libertà e il conseguimento della felicità, cose dateci dal nostro lavoro che, fino a ora, ci sono state negate.
"No, il massimo che possiamo fare per fermare i mendicanti è dar loro una dimostrazione di forza che non useremo, a meno che non siamo costretti a farlo per nostra difesa. Per questo motivo, la seguente dimostrazione, voluta dall’autorità di tutti i membri del Consiglio del Rifugio, verrà trasmessa simultaneamente a tutti i più importanti olocanali degli Stati Uniti, sovrapponendosi alle loro trasmissioni in corso."
Caroline Renleigh digitò dei codici sulla propria console. Will Sandaleros parlò su una linea protetta alla sicurezza interna del Rifugio, un gruppo usato così di rado che la maggior parte delle persone ne aveva dimenticato l’esistenza e che aveva permesso a Will di avere carta bianca sul suo potenziamento. Su ogni linea di comunicazione del Rifugio e su ogni linea di comunicazione terrestre sintonizzata sui cinque canali attendibili dei Muli apparve l’immagine dell’habitat in rovina che il Rifugio aveva acquistato dai giapponesi, la stazione orbitale Kagura, nome che significava "musica divina".
La voce di Jennifer parlò sopra l’immagine. — È il Consiglio del Rifugio che parla. Il governo degli Stati Uniti ha annunciato un’invasione al Rifugio per domani mattina, sotto forma di una cosiddetta delegazione rappacificatrice. Ma non può esistere vera pace dove esista coercizione fisica ed economica. Non abbiamo accettato di accogliere la delegazione. Siamo persone che amano la pace, che desiderano essere lasciate in pace. Se gli Stati Uniti non onoreranno questo desiderio, lanceranno, di fatto, il primo attacco. Non permetteremo che il Rifugio venga attaccato.
"Allo scopo di effettuare un atto di deterrenza nei confronti di questo attacco, e come dimostrazione della strada che siamo disposti a percorrere per proteggere la nostra casa, il Rifugio offre la seguente dimostrazione. La stampa degli Stati Uniti ha speculato a lungo su quali armi il Rifugio avrebbe potuto creare per difendersi. Non vogliamo che resti una domanda speculativa. Non vogliamo che la nostra secessione dagli Stati Uniti sia imbrattata dall’accusa di avere mantenuto segrete informazioni vitali. Noi vogliamo evitare la guerra, mostrando quanto sarebbe terribile una simile guerra.
"Questa è la stazione orbitale Kagura, posseduta ora dal Rifugio. Non sono rimasti esseri umani sulla stazione. Vi sono restati alcuni animali: animali domestici, insetti usati per l’impollinazione, uccelli e rettili utilizzati per l’equilibrio ecologico e svariati roditori."
Ogni olopalco e ogni schermo mostrò l’interno di Kagura, prima con una lunga panoramica, quindi in primi piani di brucanti caprucche e bivacche. I giapponesi avevano minori restrizioni sull’ingegneria genetica rispetto agli Stati Uniti: il bestiame da carne era grosso, lento, polposo, tranquillo e stupido. Le telecamere robot seguirono il volo di un uccello, la corsa di un insetto su una foglia.
— In un singolo pacchetto nascosto su questa stazione orbitale c’è un organismo sviluppato da ingegneri genetici del Rifugio. È trasmesso via aria. Il suo codice genetico prevede un’autodistruzione dopo settantadue ore dal momento del rilascio. Questo pacchetto ora verrà aperto con un comando a distanza dal Rifugio.
L’immagine della stazione orbitale non mostrò cambiamenti in luce o suoni. Una dolce brezza creata dall’apparecchiatura di mantenimento fece staccare qualche foglia. Gli animali da carne le mangiarono, una bivacca fece roteare gli occhi. Produsse un singolo suono angoscioso e dolente e si accasciò.
Gli uccelli caddero dal cielo. Il ronzio degli insetti cessò. Nel giro di due minuti nulla si mosse più eccetto le foglie che frusciavano nella brezza letale.
La voce di Jennifer disse pacatamente: — La stazione orbitale Kagura è aperta a qualsiasi spedizione scientifica volesse verificare questo fenomeno. Indossate tute anticontaminazione complete, se arriverete prima che siano trascorse le settantadue ore, ed esercitate la massima prudenza. Vi consiglieremmo di aspettare dopo quel periodo di tempo.
"Ci sono simili pacchetti, in copia plurima, nelle città di New York, Washington, Chicago e Los Angeles.
"Non tentate di fare attraccare al Rifugio una qualsiasi delegazione, domani, o di sparare contro il Rifugio stesso. Se lo farete, ci riterremo giustificati nell’effettuare una ritorsione. La ritorsione avverrà sotto forma di ciò che avete appena visto.
"Noi del Rifugio vi lasciamo con una riflessione di uno dei più grandi dei vostri statisti, Thomas Paine: ’Combattiamo non per schiavizzare, ma per liberare un paese e per creare per gli uomini onesti uno spazio in cui vivere’."
Caroline Renleigh chiuse la trasmissione.
Gli schermi del Consiglio si riempirono di scene provenienti dall’interno del Rifugio. La gente affluiva nel parco centrale in cui venivano tenuti i discorsi per il giorno del Ricordo. Sulle piante in crescita non erano state stese le coperture a griglia, e Jennifer, osservando attentamente, pensò che fosse un ottimo segno che nessuno le calpestasse. Il suo popolo era infuriato, non distruttivo. Guardò di volto in volto per catalogare il genere di rabbia.
Nessuno al Rifugio era stato informato della dimostrazione all’orbitale Kagura eccetto i membri del Consiglio che avevano votato a favore, gli studenti diplomandi attentamente scelti che avevano piazzato i pacchetti sulla Terra e l’altrettanto attentamente selezionata forza di sicurezza di Will Sandaleros. Il mantenimento della segretezza aveva costituito una dura lotta per Jennifer. I consiglieri eletti, fieramente impegnati con la loro comunità, avevano voluto discutere dell’arma con gli altri membri. Jennifer aveva evocato il proprio processo, quando qualcuno nel vecchio Rifugio della contea di Cattaraugus, qualcuno di mai identificato, aveva inviato il Giuramento del Rifugio a Leisha Camden, prima che il Consiglio fosse stato pronto a divulgarlo. La stessa cosa poteva succedere di nuovo. E Richard Keller — Najla aveva fieramente guardato fuori dalla finestra, Ricky i propri piedi — aveva riportato informazioni riguardanti le loro operazioni a quella stessa Leisha Camden, mettendo tutti in pericolo. La stessa cosa poteva succedere di nuovo. Il Consiglio alla fine aveva accettato la segretezza con riluttanza.