La rivincita dei mendicanti - Страница 69

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In seguito, avrebbe indossato lo scudo personale di Vicki e si sarebbe lasciata avvolgere in un campo di energia protettivo e trasparente che le avrebbe impedito di farsi graffiare dai rovi, pungere dagli insetti e spaventare da ogni rumore nel sottobosco. In quel momento, no. Non finché non si fosse allontanata ulteriormente dall’accampamento. Gli scudi personali rappresentavano campi di energia individuabili.

Il Rifugio non poteva monitorare tutto lo stato, no?

La mattina dopo, raggiunse il luogo in cui il ruscello si tuffava nel fiume. Era esausta. Strisciò sotto alcuni rami fatti cadere dal vento che la proteggevano dalla vista dall’alto ma che consentivano alla luce del mattino di penetrare diagonalmente. Togliendosi i vestiti, Lizzie si alimentò. A quel punto attivò lo scudo personale e dormì tutto il giorno.

Quando si svegliò, verso il tramonto, non era sola. Era estate e le tribù di Vivi che avevano passato l’inverno al caldo del sud stavano tornando indietro. Quella tribù sembrava piccola e di tipo familiare: Lizzie sentì piangere alcuni bambini. Cambiati o non-Cambiati? Non emerse dal nascondiglio per controllare. Il pericolo principale per lei non era morire per fame, per malattia o per un incidente. Il pericolo era rappresentato da altri del suo genere: non tutte le tribù erano piccole e a struttura familiare.

Di notte riprese a camminare. Era molto più facile, indossando lo scudo personale. Billy le aveva insegnato moltissime cose su come nascondersi in un bosco o fuori, e anche quello l’avrebbe aiutata.

Si sarebbe preoccupata di Manhattan Est quando ci fosse arrivata.

Interludio

DATA TRASMISSIONE: 20 aprile, 2121

A: Base Selene, Luna

VIA: Stazione Terrestre Enclave Mall, Satellite CEO c-1494 (U.S.)

TIPO MESSAGGIO: Codificato

CLASSE MESSAGGIO: Classe A, Trasmissione Federale

GRUPPO DI ORIGINE: IRS, Fisco

MESSAGGIO:

Gentilissima Signora Sharifi,

il servizio fiscale deve quietanzare il rimborso delle sue tasse federali personali del 2020, che è stato inviato elettronicamente dalla Base Selene sulla Luna. Tuttavia la richiesta di rimborso non è firmata. Per ottenere rimborsi elettronici è necessaria, secondo la legge federale, una firma con penna digitale o con una tecnologia equivalente. Le invio, di conseguenza, un formulario elettronico 1987A perché lei provveda a firmarlo.

Grazie per la sua attenzione.

Distinti saluti,

Madeleine E. Miller

Commissione di Distretto, IRS

CONFERMA RICEZIONE: Nessuna

17

Jennifer Sharifi seguì Chad Manning nella sala conferenze dei Laboratori Sharifi al Rifugio. Un grande tavola a ferro di cavallo si incurvava accanto a tre pareti, circondata da diciotto sedie. Al centro del ferro di cavallo, un pannello di plastica trasparente, infrangibile rispetto a tutto ciò che non fosse almeno un’esplosione nucleare, era inserito sul pavimento della stazione orbitale. Mentre il Rifugio orbitava, la vista sotto il pavimento cambiava dallo spazio punteggiato di stelle brillanti alla immensa palla bianca e azzurra della Terra. Il pannello si oscurava automaticamente ogni volta che il sole era troppo luminoso. Attorno ai margini del pannello girava un bordo decorativo di disegno arabo, intricate figure geometriche a incastro copiate da antichi tessuti di Kashmir. Il bordo era programmato per cambiare colore e adeguarsi al panorama. Trasformava il sistema solare in un tappeto posto ai piedi del Rifugio.

— Chiudere porte — disse il dottor Manning. Nella immensa sala deserta la sua voce riecheggiò debolmente. — Siediti, Jennifer.

— Preferirei restare in piedi, grazie. Cosa desideravi mostrarmi?

Chad estrasse dalla tasca una pila di carte. Quello, in sé, era significativo: le sue informazioni, di qualunque genere fossero, non erano archiviate in linea, nemmeno nei programmi protetti del progetto del neurofarmaco. Tuttavia Chad Manning non era una persona particolarmente sospettosa, come Jennifer sapeva. Lei sapeva tutto ciò che c’era da sapere sul dottor Chad Parker Manning.

Ricercatore capo ai Laboratori Sharifi, era l’unico membro della squadra del progetto che non era finito in prigione insieme a Jennifer per il tentativo originario di rendere sicuro il Rifugio. L’inclusione di un tecnico nella squadra era stata inevitabile. Gli esperti in genetica imprigionati per tradimento avevano perso troppo tempo in carcere, e quello della genetica era un campo che mutava rapidamente, ogni pochi anni. Il progetto, inoltre, doveva essere condotto dai Laboratori Sharifi; i laboratori avevano tutta la strumentazione necessaria per verificare le affermazioni di Strukov e per ottenere analisi dettagliate dei risultati prima che Jennifer consegnasse un’ulteriore grossa fetta del proprio patrimonio al Dormiente rinnegato. Non era possibile evitare che la squadra segreta comprendesse il ricercatore capo dei Laboratori Sharifi.

Robert Day, amministratore delegato del Rifugio e altro eroe imprigionato per il tentativo originario di liberare il Rifugio, aveva scelto Manning fra tutti gli altri scienziati Insonni. Robert era stato rilasciato dieci anni prima di Jennifer. Aveva avuto il tempo per indagare approfonditamente, reclutare lentamente, essere completamente sicuro. Il dottor Chad Manning non era un genio come Serge Strukov. Ogni generazione produceva solo uno di tali geni. Come scienziato, tuttavia, Chad era solido, metodico, perfettamente in grado di seguire passo passo i progressi di Strukov, anche se non si sarebbe mai potuto incamminare per primo su tali sentieri. Cosa altrettanto importante, era disposto a salvaguardare il Rifugio con ogni mezzo fosse necessario. Jennifer si fidava di lui.

— Ho armeggiato un po’ col virus di Strukov — disse Chad. — Tramite una simulazione, ovviamente. Ho trovato qualcosa.

— Davvero? Che cosa? C’è forse un motivo per cui non mi stai mostrando la simulazione?

— Le ho distrutte. Queste sono le stampe. Ma posso ricreare le simulazioni, se le vuoi controllare.

Aprì i fogli di carta. I genitori di Chad Manning gli avevano fatto modificare geneticamente l’aspetto seguendo un modello abbastanza insolito: delicato e fine. Aveva il volto sottile, gli alti zigomi sporgenti, la carnagione pallida e le dita lunghe e sottili di un violinista. Le dita gli tremavano mentre consegnava a Jennifer gli incartamenti.

— Le prime pagine contengono equazioni biochimiche, modelli… Posso riesaminarle singolarmente con te dopo, se vuoi. Adesso, però, guarda l’ultima pagina.

Jennifer lo fece. C’erano due grafici dello sviluppo di proteine. Sotto, un’equazione di probabilità. Le variabili erano state scritte a mano.

— La differenza è davvero sottile — disse Chad, e lei notò la tensione nella voce di lui. — Vedi, lì… nell’ultimo segmento a sinistra. La differenza cromosomica è soltanto di pochi aminoacidi.

Jennifer notò che i due tracciati non erano identici. Una piccola area di una proteina si sviluppava in modo diverso dall’altra.

— La cosa più importante è che, per scoprirlo, bisogna seguire con accuratezza un sentiero simulato altamente improbabile — disse Chad. La sua agitazione cresceva. — Praticamente ci sono inciampato sopra. Non si tratta di una mutazione comune ed è presente su una proteina di Strukov da cui non ci si aspetterebbe un comportamento simile. Ma Jennifer, guarda le equazioni.

Lo sviluppo della proteina diceva ben poco a Jennifer… non era una microbiologa. Tuttavia il calcolo matematico era un’equazione di probabilità standard. La probabilità che la mutazione nello sviluppo della proteina avvenisse spontaneamente nel corso di un anno, date le variabili di replica e il tasso di infezione di Chad, era del 38,72 per cento.

— Quali effetti avrebbe questo sviluppo della proteina sul virus? — chiese lei, compassata.

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