La rivincita dei mendicanti - Страница 64
— La somma di tali cambiamenti porta forse a mutazioni permanenti nei recettori NMDA? — chiese Jackson.
— Temo di sì. I cambiamenti sembrano includere l’alterazione di creazione di ammina e la presenza di ammine che compaiono soltanto in condizioni patologiche. Inoltre ci sono cambiamenti nella composizione dei recettori, nei processi dei neurotrasmettitori, nelle sinapsi e perfino nella reazione cellulare interna. Anche se queste scoperte in particolare risultano decisamente preliminari. Si riscontra anche una significativa morte cellulare del genere provocato da traumi o da stress prolungati. La stessa architettura neurale è stata reimpastata.
Jackson si trovava in piedi e stava camminando avanti e indietro prima ancora di rendersene conto. — Che corrispondenze di dati hai ottenuto dalle mappe neurali?
— Ci sto arrivando. I soggetti hanno mostrato un aumento forte e costante del battito cardiaco, anche durante il sonno. Alta conduttanza della pelle. Marcato stress a livello cellulare. Fluido cerebrospinale, urina, saliva, sangue: tutto mostra un forte tasso di prodotti da degenerazione di neurotrasmettitori. La mappa corrisponde a quella di una bassa soglia di eccitazione limbico-ipotalamica, alto stress cronicizzato, forte inibizione radicata in cambiamenti permanenti nel tracciato efferente primario delle amigdale.
Vicki disse di nuovo: — In parole povere, per favore?
Fu Jackson a risponderle. — Il neurofarmaco, qualsiasi cosa sia, ha prodotto in Shockey e in Dirk la biochimica di persone fortemente inibite, terrorizzate da qualsiasi novità, cariche di paura di distacco da persone familiari, incapaci di alterare la routine conosciuta in quanto farlo provocherebbe un’ansia dolorosa.
— La bambina di Sharon… la piccola Callie — ricordò Vicki.
— Sì. È normale che i bambini avvertano una forte ansia rispetto agli estranei e inibizione rispetto alle novità fra i sei e i nove mesi d’età. A quel punto, però, la maturazione attenua la paura dell’estraneo quando le funzioni complesse del cervello sopprimono quelle più primitive. Questa però… questa è una regressione all’inibizione provata dai piccoli che soffrono delle forme inibitorie più gravi. "Permanentemente". E senza alterare il DNA o affidandosi alla presenza di sostanze chimiche estranee: infatti le due cose verrebbero distrutte dal Depuratore Cellulare. Si è creata una paura naturale di tutto ciò che è nuovo o diverso.
"Come Theresa" pensò Jackson senza dirlo a voce alta. Un accampamento pieno di Theresa. Una nazione piena di Theresa? Erano state infettate altre tribù?
— Ma "perché"? — chiese Vicki.
Rogers la squadrò con disgusto. — Il ruolo del sistema nervoso è quello di generare comportamenti. Ovviamente c’è qualcuno che sta effettuando esperimenti su questo tipo di comportamento.
— Non è una risposta.
— Non ho una risposta — replicò Rogers. — Cosa vi aspettavate in quattro giorni? Ogni neurone del cervello è in grado di ricevere fino a centomila contatti dagli altri neuroni con i quali è collegato a piramide. Inoltre, esistono siti recettori in altri organi che non sono il cervello: ci sono immense variazioni individuali nell’architettura neurale e nella reazione ai farmaci; ci sono…
— Va bene, va bene — troncò Vicki. — La vera domanda è: cosa potete fare? Potete creare un neurofarmaco che inverta gli effetti?
— Jackson — fece Rogers — di’ alla tua amica che è maledettamente più facile danneggiare organismi viventi che non ripristinare il danno. Dille…
— …che tu non hai avuto alcun problema nello scoprire un modo rapido per sfruttare il cosiddetto danno — intervenne Vicki. — Bisogna solo studiare come può essere alterata permanentemente l’architettura neurale per svicolare al Depuratore Cellulare, quindi adattare la scoperta al redditizio mercato delle droghe del piacere. Non è quello che hai detto a Cazie Sanders? Quindi devi avere intravisto almeno una possibilità di trovare delle scappatoie in quella biochimica che si presupponeva inalterabile.
— Ha ragione, Thurmond, e tu lo sai bene — rincarò Jackson. — La Kelvin-Castner dovrebbe impegnarsi a combattere questa cosa.
— Lo faremo, ovviamente — disse Rogers. — Ma le enclavi hanno difese contro i missili a testata biologica e i singoli edifici possono attivare un riciclaggio interno di aria. Possono farlo anche le maschere antigas. Potremmo non essere troppo precipitosi nella creazione di un antidoto. Per il bene civico comune.
A Jackson si mozzò il fiato. Rogers stava affermando che i Muli probabilmente non sarebbero stati esposti al contagio del neurofarmaco inibitore, se fossero stati attenti. Soltanto i Vivi. E i Vivi inibiti, terrorizzati dalle novità, impauriti dalla separazione dal familiare, Vivi simili avrebbero costituito una minaccia di ben minore entità. Non avrebbero attaccato le enclavi alla ricerca di siringhe del Cambiamento. Non avrebbero affatto attaccato le enclavi. Avrebbero continuato semplicemente a vivere le loro vite inibite e impaurite in una tranquilla disperazione, lontani dagli occhi e dal cuore dei Muli, finché la vulnerabilità alla malattia della successiva generazione di nonCambiati ne avrebbe ucciso la maggior parte.
Vicki mormorò con un filo di voce: — Che figlio di puttana.
Rogers sogghignò; Jackson immaginò che si fosse lasciato prendere la mano dalla rabbia e che ora se ne stesse pentendo. — Ovviamente non sto parlando ufficialmente per la Kelvin-Castner — aggiunse Rogers. — Non ho questa autorità.
Vicki aggiunse nello stesso tono sereno ma letale: — E sono anche sicura che la Kelvin-Castner…
— Aspetta — l’interruppe Jackson. — "Aspetta".
A quel punto lo fissarono tutt’e due: una persona vera, un’immagine olografica. Lui cercò di riflettere. — La vera domanda è "chi". Chi ha creato questo neurofarmaco? Per quale motivo?
— Dovrebbe essere ovvio — rispose Rogers. — Si tratta di biochimica estremamente raffinata e avanzata. I candidati più probabili sono i Super-Insonni. Miranda Sharifi ha già rifatto i corpi umani: adesso è alla caccia delle menti.
— Per quale motivo?
Rogers sbottò, infuriato: — Ma come facciamo a saperlo? Non sono umani!
Jackson ignorò la sfuriata. — Aspetta. Hai detto che si tratta di biochimica estremamente avanzata. Così avanzata che devono esserci dietro "per forza" i Super-Insonni? O è soltanto avanzata rispetto alle conoscenze scientifiche che noi siamo in grado di ottenere adesso, senza essere assolutamente al di là della normale capacità umana?
L’immagine olografica restò in silenzio.
— Rispondi con attenzione, Thurmond. È di importanza vitale.
Rogers ammise con riluttanza: — Non è assolutamente al di là di normali umani, per quello che già sappiamo sul cervello. Tuttavia occorrerebbe una combinazione di genio, fortuna e imponenti risorse. La spiegazione più facile resta Miranda Sharifi. Il rasoio di Occam.
— …non è l’unico modo per farsi la barba — commentò Vicki. — D’accordo, hai fornito le premesse. Adesso dacci le stampe con i dati effettivi.
— Sono proprietà della Kelvin-Castner — disse Rogers.
— Se noi…
Jackson l’interruppe. — No. Va bene, Thurmond. Non abbiamo bisogno dei tuoi dati. Sono replicabili prendendoli da chiunque nella tribù di Lizzie. O forse, ormai, anche da altre tribù.
Tribù intere di Theresa. Spaventati da ciò che non era familiare, riluttanti ad affrontare gli estranei, restii a fare le cose diversamente da come le avevano fatte fino a quando avevano respirato il neurofarmaco. Non disposte a cambiare. Chi poteva desiderare l’esistenza di un simile neurofarmaco? Un gruppo qualsiasi di Muli potenti, governativo o privato, con un finto interesse a proteggere lo status quo. Cioè, qualsiasi gruppo di Muli. La tribù di Lizzie era stata la prima solo per il suo folle tentativo vincere delle elezioni. Non sarebbe stata l’ultima.
L’immagine di Thurmond Rogers fissò Jackson con ironia. — Hai ragione, Jackson. Tutti possono replicare i nostri dati. Ecco perché dobbiamo muoverci in fretta per ottenere una molecola brevettabile. Cazie incontrerà Alex Castner alle 8:30 con qualche altro potenziale forte azionista. Posso fornirti una suite per ripulirti e un abito in prestito per…