La rivincita dei mendicanti - Страница 30
Lo sguardo di Vicki si fissò in quello del dottor Aranow. Lizzie si chiese se Vicki avrebbe tirato fuori la signora Aranow, o come diavolo si chiamava la donna che Vicki diceva essere l’ex moglie del medico. Lo aveva ancora in pugno, aveva detto Vicki. Lizzie non capiva proprio come potesse essere così. La famiglia ti possedeva, forse, la tribù, ma non chi aveva deciso di lasciare la tua tribù. Caspita, era come dire che Harvey poteva influenzare le decisioni di Lizzie solo perché era il padre di Dirk! Il mondo non funzionava in quel modo. Tuttavia, se menzionare la signora Aranow poteva aiutare il dottore a prendere posizione contro i Muli… era meglio però che Lizzie lasciasse fare a Vicki. Era Vicki il Mulo, dopo tutto. Anche se nessuno nella tribù glielo avrebbe mai rinfacciato.
Vicki disse con tono differente: — Jackson, non desideri mai che la guerra di classe fosse terminata in modo diverso? Che le due fazioni non pagassero il prezzo che noi stiamo pagando?
Per Lizzie quelle parole non avevano alcun senso. Che prezzo stavano pagando i Muli? I Muli erano servitori pubblici, avevano il compito di gestire le cose in modo che i Vivi si divertissero. Quanto meno lo facevano un tempo. Ormai avevano tante cose meno da fare. Non erano contenti? Come potevano aver pagato un prezzo non fornendo più depositi, unità mediche, catene alimentari e il resto? Avevano risparmiato denaro e lavoro. Vicki diceva sciocchezze.
Però il dottor Aranow stava fissando davanti a sé, attraverso il finestrino dell’aeromobile. Lizzie aveva la sensazione che non vedesse né il fiume, né i campi, né i boschi freddi. Vedeva un altro posto, altre persone oltre lei e Vicki. Chi?
— D’accordo — acconsentì Aranow. — A una condizione. Non questa aeromobile. Non voglio che venga avvistata, seguita e che il mio sistema sia sovraccaricato da messaggi infuriati di persone che una volta mi erano amiche. Vi fornirò un’aeromobile presa in leasing da una qualche compagnia di comodo in un altro stato.
— Oh, grazie, dottore! — esclamò Lizzie. Si sporse in avanti e baciò il dottor Aranow su una guancia. Il movimento spinse il suo seno contro il viso di Dirk che, sognante, cominciò a succhiare. Quando trovò della stoffa fra la bocca e il capezzolo, piagnucolò facendo smorfie. Lizzie aprì la camicia e gli porse il seno.
Ce l’aveva fatta. Era riuscita a procurarsi un’aeromobile.
— E si informerà anche sugli altri candidati, lei? Per favore? — chiese.
— Perché no? — Non sembrava contento come aveva sperato Lizzie.
— Rallegrati, Jackson — disse Vicki. — L’impegno politico fa male soltanto quando comincia a salire la prima corda.
— Lei è una bella filosofa pastorale, vero? Potremmo fare in modo che, come parte dell’accordo, lei smetta di darmi lezioni?
— Ma ti piace così tanto. Guarda Cazie.
— "Vicki" — sibilò Lizzie. Il medico, però, sorrise. Non era un sorriso dolce ma era pur sempre un sorriso. Non era infuriato con Vicki per il suo odioso commento. Perché no? Lizzie non avrebbe mai capito i Muli.
E non era necessario. Lui aveva promesso. Lizzie aveva vinto.
Tutto quello che le restava da fare era convincere Billy, ma quello sarebbe stato semplice. Billy non le aveva mai negato nulla in tutta la sua vita.
— No — disse Billy.
— No? No?
— No, non lo farò, io.
— Ma… è per Dirk!
Billy non rispose. Lui e Lizzie stavano seduti su un tronco caduto nel bosco novembrino, i cappotti aperti in un pomeriggio che all’improvviso si era fatto caldo. Billy amava il bosco. Prima del Cambiamento era l’unico a East Oleanta abituato a passeggiare nel bosco per conto suo, per starsene un po’ solo con gli alberi. Ormai lo facevano anche altre persone, ma Billy era rimasto l’unico che ci si recava anche in inverno, rimanendovi per giorni interi. Quanto meno per tutti i giorni che Annie gli permetteva. E proprio quando Annie cominciava a lamentarsi e a bofonchiare per la sua assenza, proprio in quel preciso istante, sembrava sempre a Lizzie, Billy tornava a casa, camminando nell’accampamento con il passo forte che aveva assunto dal giorno del Cambiamento, e non trascinando i piedi da vecchio come aveva fatto prima. Sulla tuta di Billy si sarebbero trovate foglie umide attaccate e ramoscelli nei suoi capelli, e Annie avrebbe strillato quando Billy l’avesse abbracciata perché non si era fatto la barba per lungo tempo. Tuttavia l’avrebbe abbracciato anche lei, forte, prima di ricominciare a lagnarsi e a bofonchiare.
Lizzie sapeva che avrebbe trovato Billy nel bosco a controllare le trappole per conigli e ne aveva seguito le impronte nel fango. Quando Billy voleva nascondersi nessuno riusciva a rintracciarlo, ma quella volta evidentemente non gli interessava. Lizzie aveva lasciato Dirk con Annie. In quel momento desiderava avere portato il piccolo. Forse Dirk avrebbe fatto cambiare idea a quel vecchio testone di Billy.
Billy era troppo vecchio, lui. Ecco il problema. Anche se i vecchi erano in buona salute e forti, dopo il Cambiamento, restavano vecchi nella testa. Pensavano in modo vecchio. Lizzie sì sforzò di calmarsi per ragionare con Billy.
— Perché non vuoi candidarti come supervisore distrettuale, tu? Non capisci che ci aiuterebbe ad avere tutte le cose di cui abbiamo bisogno, come nuovi robot e unità mediche per altri bambini e terminali migliori? Ma non capisci?
— Certo che capisco.
— Be’, allora perché non vuoi presentarti alle elezioni? Funzionerà, Billy!
— Se mi presento io, no.
Lizzie lo fissò. Il vecchio strappò un ramo da un acero morto e cominciò a smuovere il terreno.
— Lizzie, vedi questa terra? Dovrebbe essere gelata, a questo punto di novembre.
— Che cosa c’entra con…
— Aspetta. Il motivo per cui la terra non è gelata è perché abbiamo avuto un autunno caldo, noi. Nessuno poteva prevederlo. È successo e basta. Ma noi non sapevamo che poteva succedere, e ci siamo preparati per un inverno rigido, noi. Tutte le coperte e le tute che abbiamo arraffato, la casa della tribù sigillata contro l’aria, i coni che tu e Vicki avete procurato alla TenTech.
Lizzie aspettò. Non aveva senso far fretta a Billy. Lui faceva sempre quello che voleva lei, ma a volte gli occorreva un bel po’ di tempo per arrivarci.
— Ci siamo preparati, noi, per le difficoltà che vedevamo arrivare, anche se non sono arrivate. Fare qualcosa di meno è da stupidi. Giusto, tesoro mio?
— Giusto — commentò Lizzie. Billy continuò a trafiggere il terreno col bastone.
— Se tu e Vicki farete queste elezioni dei Muli, dovete prevedere tutto quello che potrebbe arrivare, voi, e prepararvi. I Muli non sono stupidi e non giocano onestamente come il clima. Quando ci sono di mezzo i Vivi, i Muli sono sempre freddi.
"Non Vicki o il dottor Aranow", voleva dire Lizzie, ma non lo interruppe.
— Se mi candiderò come supervisore distrettuale, io, perderemo. Nessuno voterà per me. Non soltanto nessun Mulo, nemmeno nessun Vivo, al di fuori della nostra tribù. Proprio come non voterebbero per te o Annie. Noi siamo stati i primi a essere Cambiati, quelli che hanno seguito Miranda Sharifi nel laboratorio sotterraneo e che le abbiamo chiesto, noi, se ti aiutava quando eri così malata. Quelli che hanno davvero visto Miranda e le hanno parlato.
— Ma sono tutte cose buone, queste!
— Sì. Ma sono cose diverse. Diverse da quelle degli altri. E alla maggior parte della gente non piacciono le cose diverse. Li mettono a disagio, loro. Non senti mai di cosa parlano i canali della contea?
Lizzie non lo faceva. Aveva troppi database più importanti, più interessanti da esplorare piuttosto che ascoltare le infinite chiacchiere intertribali, le voci e i ridicoli progetti sulle stazioni locali. "Qualcuno ha detto, che un amico ha sentito su un canale dei Muli a New York che certi tipi a Baltimore sono riusciti a rimettere in sesto una pista per scooter… Quindi se sei di Glenn’s Falls, tu, conosci la mia cugina di secondo grado, Pamela Cantrell, è alta circa un metro e sessanta… Abbiamo un campo di alimentazione, noi, tanto grosso da…"